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CERIMONIA DI CONSEGNA DEL CERTIFICATO BASE FAMILY AUDIT
TESTO SULLA CONCILIAZIONE
FAMILY AUDIT
Family Audit è uno strumento manageriale che promuove un cambiamento culturale e organizzativo all’interno delle organizzazioni, e consente alle stesse di adottare delle politiche di gestione del personale orientate al benessere dei propri dipendenti e delle loro famiglie.
Grazie ad un’indagine ampia all’interno dell’organizzazione, si individuano obiettivi e iniziative che consentono di migliorare le esigenze di conciliazione tra famiglia e lavoro dei dipendenti. La partecipazione dei collaboratori dell’organizzazione diventa un valore fondamentale al momento di stabilire i bisogni in materia di conciliazione e di proporre soluzioni ad essi.
Il Family Audit può essere usato da qualsiasi organizzazione e Icaro ha deciso di far proprie le indicazioni che provengono da questo strumento. L’organizzazione che utilizza il Family Audit innesca un ciclo virtuoso di miglioramento continuo, introducendo al proprio interno soluzioni organizzative innovative e competitive relativamente alla flessibilità del lavoro e alla cultura della conciliazione. Si realizza attraverso un processo di valutazione sistematica e standardizzata che permette alla fine di ottenere una certificazione.
PRESENTAZIONE
Il Consorzio Icaro ha sede a Foggia. E’ una organizzazione di piccole dimensioni a cui aderiscono 8 cooperative che occupano circa 50 dipendenti e che si occupano di Infanzia, Minori, Giovani, Adulti ed Imprese. Il principale settore in cui opera è quello educativo e servizi erogati a beneficio delle famiglie e della conciliazione sono: asilo nido, scuola dell’infanzia centri educativi.
Icaro fin dalla sua costituzione ha adottato uno strumento manageriale che promuove un cambiamento culturale e organizzativo dell’azienda, e adotta politiche di gestione del personale orientate al benessere delle proprie dipendenti e delle loro famiglie, nonché alla crescita aziendale favorendo un ottimo bilanciamento tra gli interessi dell’organizzazione e quelli delle lavoratrici. Per fare ciò si serve della partecipazione attiva delle dipendenti nell’individuare i bisogni di conciliazione tra vita privata e lavorativa e nel proporre conseguentemente delle soluzioni ad hoc per ogni situazione.
Icaro vuole essere un’impresa a servizio della comunità, dei lavoratori e delle cooperative consorziate attraverso lo sviluppo di un originale modello di impresa capace di innovazione e di forte radicamento territoriale, nel rispetto dell’ambiente.
Per Icaro essere la migliore vuol dire rappresentare un motivo di orgoglio e di fiducia per:
- gli utenti, perché ricevano, attraverso un ascolto costante, servizi di qualità all’altezza delle loro attese;
- le donne e gli uomini che lavorano nell’impresa, perché siano protagonisti dei risultati con la loro competenza, il loro coinvolgimento e la loro passione;
- le cooperative consorziate perché siano certi che il valore economico dell’impresa continui ad essere creato, nel rispetto dei principi di responsabilità sociale;
- il territorio di riferimento, perché sia la ricchezza economica, sociale e ambientale da promuovere per un futuro sostenibile.
La conciliazione famiglia e lavoro rappresenta non solo una questione etica, riconducibile alla responsabilità sociale dell’impresa, ma anche un obiettivo d’interesse pubblico. Le risorse umane sono un elemento sempre più strategico per il successo delle organizzazioni, ma il conflitto tra vita professionale e vita privata, che potrebbe generarsi per una non adeguata conciliazione famiglia e lavoro, può costituire una minaccia alla salute ed al benessere delle persone e allo sviluppo stesso dell’organizzazione.
Per l’azienda, la flessibilità è un fattore critico di successo. Un’organizzazione flessibile del lavoro che consenta di coniugare vita professionale e impegni familiari, permette di gestire il cambiamento e valorizzare i talenti e le risorse presenti in azienda . Avere in azienda una risorsa qualificata e motivata, che ragiona in termini di obiettivi e risultati, eliminando i “tempi morti” della giornata lavorativa, permette di ridurre inefficienze e aumentare il rendimento. Ricercare una tale risorsa, inserirla al proprio interno e saperla valorizzare è quindi una vera e propria scelta strategica: scelta che, a fronte di oneri logistici limitati, consente di definire un’organizzazione più snella, tempestiva ed efficace del lavoro.
E’ ormai dimostrato che la “non flessibilità” si rivela un costo per le imprese e può portare, nel peggiore dei casi, alla perdita di capitale umano sul quale fino a quel momento si era investito. Al contrario, studi e ricerche, ma anche casi aziendali – che troverete illustrati in questo sito – dimostrano la relazione diretta tra flessibilità del lavoro e performance individuali, che si traducono in risultati positivi per l’azienda.
La Mission di Icaro Gruppo conferma anche all’interno di questo fondamentale documento di indirizzo per la tematica della conciliazione vita-lavoro, l’impegno per la tutela delle pari opportunità, per lo sviluppo di pratiche di conciliazione vita-lavoro e per la valorizzazione delle diversità.
CONCILIAZIONE VITA-LAVORO
Il bisogno di armonizzazione tra lavoro ed aspirazioni personali, sia che si tratti di famiglia/figli, che di progetti alternativi è un fenomeno complesso.
Nasce dall’aspirazione di tutti (uomini e donne) di ottenere una migliore qualità della vita, da un desiderio di “completezza”. Infatti, se è vero che da sempre le donne hanno dovuto farsi carico di un impegno molto oneroso per realizzarsi sia nella vita professionale che privata, ultimamente si sta diffondendo anche tra gli uomini una sempre maggiore esigenza di bilanciare la vita privata con quella lavorativa. C’è quindi un’inversione di rotta, un avvicinamento dei generi nel rispetto della qualità della vita come punto di partenza per cercare di operare un vero cambiamento culturale anche all’interno dell’azienda, che potrà avere successo solo se sarà promosso e supportato dalla Direzione aziendale.
In sintesi, si può affermare che le iniziative di bilanciamento vita – lavoro, intese inizialmente come azioni promosse per consentire alla donna di accedere o restare nel mondo del lavoro, appaiono oggi come misure strategiche per “ridisegnare” un nuovo patto sociale di genere inserito nel mercato del lavoro.
L’Azienda vive i cambiamenti di esigenze personali – in particolare delle donne – come un vincolo, un impedimento alla redditività, un ennesimo problema da affrontare con ripercussioni negative sulla vita lavorativa della dipendente stessa. Di fronte a questo atteggiamento generalmente di chiusura, l’impegno lavorativo diventa sempre più gravoso per la donna e può condizionare la sua motivazione
e lo sviluppo di carriera. Per implementare delle politiche di pari opportunità l’azienda deve implementare azioni per offrire alla donna una migliore qualità della vita ottenendo in cambio una maggiore motivazione nell’attività lavorativa. Ne deriva l’importanza di implementare una rete di servizi e di iniziative ad hoc, di promuovere istituti come la flessibilità di orario e il part-time o servizi alle persone (asili nido, convenzioni con associazioni per il tempo libero). Affinché tali iniziative siano efficaci per i dipendenti, l’azienda dovrà avviare un processo di ascolto attivo e concreto delle esigenze interne (ad esempio questionario di preferenze).
La comunicazione interna ha un ruolo primario
Il modo in cui si presentano i cambiamenti determina la portata e il successo del cambiamento stesso. L’azienda dovrebbe essere in grado di sottolineare le opportunità e i benefici per tutti i dipendenti conseguenti a una gestione orientata all’inclusione e alla valorizzazione delle diversità.
Molto importante può essere l’apporto di storie ed esperienze concrete, veicolate anche con supporti video e/o multimediali, che sappiano completare le informazioni acquisite attraverso la formazione con casi pratici di successo ed esempi personali.
La Comunicazione interna ed esterna tende a:
- Comunicare al personale,con le modalità più opportune, l’impegno assunto a favore di una cultura aziendale della conciliazione, informandolo sui progetti intrapresi in tali ambiti e sui risultati pratici conseguiti.
- Promuovere la visibilità esterna dell’impegno aziendale, dando testimonianza delle politiche adottate e dei progressi ottenuti in un’ottica di comunità realmente solidale e responsabile.
- Sostegno alla flessibilità dell’organizzazione dei tempi di vita e di lavoro
Un’organizzazione flessibile deve attuare un cambiamento nella cultura organizzativa, pianificando e coordinando le richieste e le necessità diversificate dei dipendenti. La flessibilità organizzativa e degli orari impatta sulla gestione dei tempi e dei luoghi di lavoro.
Le misure a sostegno della flessibilità comprendono la realizzazione di diverse formule organizzative di lavoro per consentire ai lavoratori di gestire meglio i propri impegni familiari: part time (orizzontale, verticale e reversibile post-maternità), permessi straordinari, banca delle ore, telelavoro, orario concentrato.
L’adozione di tali formule apporta benefici e vantaggi all’azienda, tra cui:
✔ maggiore senso di appartenenza all’impresa, grazie a lavoratori e lavoratrici più motivati;
✔ aumento della produttività aziendale e diminuzione di assenteismo;
✔ costi modesti di attuazione;
✔ mantenimento al proprio interno di know-how e competenze di lavoratori esperti;
✔ ripartizione di responsabilità e competenze tra più lavoratori, fattore indispensabile per affrontare al meglio assenze improvvise o programmate;
✔ riduzione dell’impatto ambientale.
Servizi per la conciliazione e la famiglia
Un’azienda attenta alle esigenze dei propri dipendenti mette a disposizione delle persone un pacchetto di servizi per “salvare il tempo” e risparmiare denaro. La ricerca di misure in grado di equilibrare il tempo di vita e quello di lavoro favorisce l’introduzione di soluzioni su misura in grado di apportare benefici sia alla persona che all’impresa.
I servizi di welfare aziendale hanno un costo per l’azienda, ma permettono di creare una realtà armonica in cui tutti possano sviluppare il proprio potenziale: la loro applicazione si traduce in un vantaggio che supera l’investimento iniziale.
Si possono individuare diversi ambiti di intervento, tra cui i più diffusi sono: servizi per i bambini individuati dall’azienda (nidi aziendali, baby parking, voucher babysitting); convezioni con servizi territoriali per bambini e anziani; organizzazione di circuiti di spesa con consegna in azienda; servizi di disbrigo commissioni (pagamento utenze, pratiche amministrative, ausilio nel disbrigo faccende domestiche).
In generale, l’introduzione in azienda di tali servizi permette di:
✔ incrementare la produttività;
✔ aumentare il livello di impegno dei dipendenti e la loro motivazione;
✔ migliorare la capacità di attrarre buone professionalità;
✔ trattenere i talenti in azienda;
✔ diminuire l’assenteismo;
✔ intrecciare relazioni virtuose attraverso collaborazioni tra imprese e Pubblica Amministrazione.
Sostegno alla maternità
Sia nelle politiche interne che in quelle esterne ICARO si impegna a sostenere la maternità offrendo servizi che facilitino la gestione della vita familiare. Si occupa inoltre di diffondere una visione positiva della maternità e del periodo della gravidanza affinché le donne si sentano sostenute nella scelta di diventare madri e vivano il periodo di gestazione in sicurezza e nella misura del possibile attente anche ai compiti professionali perché la gravidanza non è una malattia.
Comitato di Conciliazione
Il Comitato di conciliazione, costituito da rappresentati di tutti i settori dell’azienda, con la direzione si occupa di:
- Definire e attuare politiche aziendali che coinvolgano tutti i livelli dell’organizzazione
- Integrare il principio di conciliazione nei processi che regolano tutte le fasi della vita professionale e della valorizzazione delle risorse umane: assunzione, formazione e sviluppo di carriera.
- Monitorare periodicamente l’andamento delle politiche di conciliazione e valutare l’impatto delle buone pratiche;
- Fornire strumenti concreti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro favorendo l’incontro tra domanda e offerta di flessibilità aziendale e delle persone.
IL REGOLAMENTO
Icaro è una piccola organizzazione le cui attività implementate per la conciliazione sono di notevole interesse e toccano tutti i punti più importanti della vita lavorativa delle persone: orari flessibili, possibilità di lavoro da casa, gestione flessibile del tempo e soprattutto valutazione del lavoro effettuato indipendentemente dalla presenza fisica sul posto di lavoro.
Tenuto conto delle risorse limitate del consorzio, le attività di conciliazione hanno ottimizzato il lavoro delle persone facendole sentire a proprio agio al lavoro e più libere nella gestione del proprio tempo. Il merito della direzione (femminile) di Icaro è che, partendo da una valutazione del proprio lavoro e delle proprie esigenze, è in grado di mediare tra le esigenze del consorzio ed i requisiti richiesti dal lavoro ed alla fine trovare una soluzione avanzata di conciliazione.
Per quanto riguarda la messa in pratica delle buone pratiche per la conciliazione è una delle organizzazioni più avanzate nel perseguire i seguenti obiettivi:
- la diminuzione dello stress psico-fisico dei lavoratori;
- la creazione di effetti positivi sul clima organizzativo, sulla motivazione e sulla soddisfazione dei lavoratori;
- l’aumento della qualità delle prestazioni da parte dei lavoratori e quindi della produttività, con la riduzione del tasso di assenteismo e del tasso di turn-over.
Le principali strategie aziendali per la conciliazione lavoro-famiglia sono:
· Organizzazione del lavoro attraverso turnazioni, flessibilità, congedi parentali, pause, permessi, ecc.. A tal fine è stato creato un registro di monitoraggio per l’applicazione della flessibilità dell’orario lavorativo, per un monte max di ore 8 h/mese.
· Al rientro dai congedi per maternità vengono applicati orari di lavoro personalizzati tenendo conto anche della distanza dal posto di lavoro della dipendente con rientri graduali e personalizzati. Si predispone un piano di rientro prima che inizi il periodo di congedo parentale e si chiariscono le questioni relative alla conciliazione tra lavoro e famiglia. L’organizzazione degli orari avviene attraverso:
- contrattazione di regimi di orario di lavoro modulati su base semestrale o annuale e correlati alla conciliazione;
- possibilità di beneficiare di particolari forme di flessibilità di orario in entrata e in uscita, fermo restando il monte orario complessivo previsto dalla contrattazione collettiva di riferimento;
- possibilità di ricorso alla banca delle ore (per un massimo di 8 ore al mese) e, là dove possibile, di meccanismi di banca ore specificamente dedicati ai lavoratori e lavoratrici con esigenze di conciliazione.
- possibilità, compatibilmente con le esigenze di servizio, di usufruire, a fini di conciliazione, di orario di lavoro concentrato, inteso come orario continuato dei propri turni giornalieri;
- impegno, compatibilmente con le esigenze di servizio, a trovare possibili soluzioni negoziali in merito alle esigenze legate alla fase di inserimento dei figli nei servizi socio educativi, nella scuola per l’infanzia e nel primo anno di scuola primaria.
· Lavoro a tempo parziale: possibilità della trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto di lavoro a tempo parziale per un periodo corrispondente almeno ai primi tre anni di vita del bambino ovvero per oggettive e rilevanti esigenze di cura di genitori e/o altri familiari, entro il secondo grado, con diritto al rientro a tempo pieno;
· Si può lasciare il posto di lavoro per urgenze e si possono regolare le pause in maniera flessibile. Durante le assenze lunghe, le collaboratrici sono regolarmente informate su quanto accade in azienda, non si sono programmi formali ma ciò avviene per umana scelta della direzione.
· Per quanto riguarda i permessi vi può essere:
- utilizzo dei permessi accantonati in flessibilità individuale o banca delle ore da far fruire in via prioritaria ai lavoratori con oggettive esigenze di conciliazione;
- possibilità di concordare con il datore di lavoro, nel caso di documentata grave infermità del coniuge o di un parente entro il secondo grado, diverse modalità di espletamento temporaneo della attività lavorativa, (ad es. a risultato, telelavoro, oppure utilizzando “ad ore” i giorni di permesso o congedo per gravi motivi familiari);
- possibilità di concedere permessi non retribuiti al dipendente in caso di malattia del figlio entro i primi otto anni di vita.
· Possibilità dell’impiego del telelavoro, anche misto, in periodi con maggiori esigenze di conciliazione.
· Ci sono regolari occasioni di incontro tra le dipendenti (anche con le consorziate) anche di tipo ludico ai quali tutti possono partecipare anche chi si trova in congedo. Durante la mattinata lavorativa le dipendenti potranno fermarsi per una pausa comune dalle ore 10:45 alle 11:00. Durante l’orario pomeridiano la pausa è prevista dalle 17:00 alle 17:15.
· Processi di lavoro: distribuzione delle competenze, lavoro di team, sistemi di delega, orari delle riunioni, priorità, carichi di lavoro, pianificazione, ecc. Tutti i processi di lavoro sono verificati sotto l’aspetto della conciliazione. Il lavoro delle dipendenti è solitamente auto-organizzato e svolto singolarmente. Laddove vi sia il lavoro in gruppo è di massimo tre persone e sono valutate le esigenze di ogni membro, anche quelle familiari.
· Luoghi di lavoro: telelavoro, lavoro decentrato, mobilità al posto di lavoro, ecc. In ICARO è possibile lavorare da casa, tramite skype. La postazione viene approntata dal consorzio; due su tre collaboratrici già lo fanno, la terza non può per esigenze di presenza in sede. Le collaboratrici possono organizzarsi il posto di lavoro e possono lavorare in sede al mattino per poi proseguire il lavoro a casa nel pomeriggio ovvero lavorare tutto il giorno a casa.
· Competenza della direzione: la direzione sostiene una cultura d’impresa consapevole della famiglia ed inoltre si impegna a mediare tra le esigenze delle collaboratrici e quelle dell’organizzazione.